La Seconda Guerra Mondiale arriverà anche su Savona purtroppo. I danni causeranno ferite profonde sia sul lato umano che sul patrimonio storico.

La Seconda Guerra Mondiale arriverà anche su Savona purtroppo. I danni causeranno ferite profonde sia sul lato umano che sul patrimonio storico. Intere famiglie e quartieri storici scompariranno, e nel Dopoguerra, dopo non poco tempo, verranno ricostruti fabbricati abitativi, iniziando così la rinascita della città.

Il primo Bombardamento del 1942

Nei primi anni di guerra la città non fu intaccata dagli eventi bellici. Ma a partire dalla fine del 1942, si fecero sentire in tutta la sua gravità.

Savona prima della guerra
La Calata e i Fraveghi prima dell’arrivo della guerra

Il 23 ottobre 1942, il primo bombardamento: la Quarda e il mercato coperto sono gravemente colpiti. Dalla foto sottostante si possono notare i fabbricati distrutti dal bombardamento: i caseggiati intorno a piazza delle Erbe sono danneggiati irreparabilmente o distrutti.

La Calata e i Fraveghi dopo il primo bombardamento dell’ottobre 1942
Il bombardamento del 1942

Il Raid del 30 Ottobre 1943

Il 30 ottobre 1943, il bombardamento tragico: 156 bombardieri alleati sganciano le loro bombe su Savona. L’obiettivo? Gli insediamenti industriali dell‘ILVA, il porto e le officine lungo il prolungamento. L’attacco non è preciso, e molte bombe arrivano sulla Calata e i Fraveghi, nuovamente. I danni questa volta sono devastanti.

I fabbricati che circondano le principali piazze della Calata: delle Erbe, Caricamento e Colombo sono irremediabilmente distrutti; quelli danneggiati nel Dopoguerra saranno demoliti. Pure l’iconico palazzo della Camera di Commercio, del 1926, che si ubicava vicino alla torretta lungo la Calata Sbarbaro, verrà distrutto dal bombardamento.


Non subì alcun danno il trecentesco ex palazzo di Giustizia(sotto in foto), del 1323. La costruzione, presentava un loggiato costituito da 4 grandi archi ogivali in pietra che si affacciava su piazza delle Erbe. Fu demolito nel dopoguerra

l’ex palazzo di giustizia con dietro il Brandale

Fu colpito e crollò integralmente un isolato sito tra via Cassari, via Forni, e via Vacciuoli. Attualmente l’area è stata in parte ricostruita e in parte è occupata da una piazzetta.

L’isolato distrutto che si può vedere ancora oggi

Un largo squarcio si aprì nel tessuto medievale con il crollo di alcuni edifici colpiti siti tra via Pia, via Orefici, via dei Berrettai, nel tratto antistante l’antico Palazzo detto di S.Chiara, l’area fu in parte riedificata, nel tratto a monte fu costruito un palazzo nell’immediato dopoguerra mentre, nel tratto a mare, si dovette attendere fin quasi alla fine del XX secolo perché l’area di crollo fosse occupata da un nuovo fabbricato. Un’ampia rampa connette ora via Orefici a via Pia.

Il Palazzo dei Della Rovere (detto di Santa Chiara) danneggiato ma risparmiato tra la guerra e le scelte del nuovo piano urbanistico del Dopoguerra

Fu completamente distrutto un edificio sito in via Lavagna, strada che collega via Pietro Giuria a via Untoria, ora a ponente del Civico Mercato, area in cui tuttora sono evidenti i ruderi dei fabbricati distrutti da questo bombardamento ed ancora in attesa di essere riedificata.

i danni ancora oggi visibili nel parcheggio del mercato coperto, dietro via Pietro Giuria

Fu colpito e distrutto un fabbricato prospiciente Piazza Caricamento e via Pietro Giuria, compreso tra le allora via Pescheria e via Salineri, piccola parte dell’area attualmente occupata dal piazzale antistante la Torre del Brandale, creatasi con la demolizione postbellica di tutto il quartiere circostante. (foto sottostante)

vista della calata nel primo Dopoguerra. In primo piano le macerie dei fabbricati prospicente Piazza Caricamento

Fu distrutto un tratto di case a schiera medievali comprese tra via Quarda inferiore e via Scaria Superiore, area completamente demolita nel secondo dopoguerra, sita all’incirca di fronte alla Torre dei Ghibellini, piazzetta Salineri, attuale sede della Camera di Commercio.

Fu colpito e danneggiato l’edificio del mercato civico coperto, in via Pietro Giuria, costruito sull’area della preesistente Piazza Mazzini negli anni 1924-25. Solo un’ala di questo edificio era crollata e avrebbe potuto essere recuperato. Si scelse invece di demolirlo completamente e costruire l’attuale.

Non solo il Centro Storico – Il Prolungamento al Mare

Furono distrutti i Bagni Wanda, al Prolungamento a Mare, che sorgevano accanto alle officine, “Servettaz & Basevi”, obiettivo del bombardamento alleato.

Fu distrutta la Casa del Balilla al Prolungamento al Mare, costruita sui bastioni esterni della fortezza del “Priamar”, prospiciente il piazzale Eroe dei due mondi.

Subirono sicuramente danni gli impianti industriali dell’ILVA e strutture collaterali allo scalo portuale. Difficile stabilire quali e in che entità, in quanto queste aree furono oggetto di bombardamenti ripetuti anche negli anni seguenti. Le aree portuali, banchine, magazzeni, gru, furono infine in gran parte minate e fatte brillare dalle truppe tedesche di occupazione nel 1944-45.

Le vittime

I danni non saranno solo sul patrimonio storico-artistico ma anche sulla popolazione. I morti in totale saranno 116, 3000 sfollati e centinaia i feriti; numerose le famiglie stroncate: oltre ad anziani e donne si contano ragazzi e bambini, i più giovani di appena 3 anni.

veduta della Calata nel Dopoguerra
  1. Parodi Domenica di anni 35
  2. Moretti Giovanni Battista di anni 75
  3. Costantino Giovanni di anni 60
  4. Parodini Luigi di anni 35
  5. Martini Aldo di anni 28
  6. Cavallero Eugenio di anni 43
  7. Martellacci Pietro di anni 63
  8. Bosio Luigi di anni 21
  9. Guidocciolu Antonio di anni 44
  10. Soluri Marianna di anni 42
  11. Cesario Angela di anni 17
  12. Cesario Luigi di anni 6
  13. Cesario Emanuele di anni 13
  14. Salvo Bartolomeo di anni 55
  15. Frittoli Amleto di anni 41
  16. Restelli Salvatore di anni 53
  17. Fiorito Maria di anni 14
  18. Allasia Beatrice di anni 33
  19. Filippi Caterina di anni 34
  20. Murialdo Luigia anni 39
  21. Rulfi Gioconda di anni 17
  22. Mirengo Pierina di anni 43
  23. Cassinello Giovanni Battista di anni 39
  24. Tata Mario di anni 39
  25. Tata Armando di anni 42
  26. Lugaro Gabriella di anni 17
  27. Bulonic Gumbert, ufficiale tedesco
  28. Muzio Nicolò di anni 19
  29. Mamberto Maria di anni 37
  30. Bertone Luisa Stefania di anni 48
  31. Sale Giovanni Andrea Antonio di anni 12
  32. Donesana Pietro Antonio di anni 37
  33. Lottero Maria Adriana di anni 19
  34. Alluigi Aldo di anni 30
  35. Federici Anna Ottavia Antonietta di anni 74
  36. Accinelli Giocondo Giambattista di anni 51
  37. Curti Francesco Giuseppe di anni 57
  38. Cesario Emanuele di anni 73
  39. Bolla Angiola Giovanna Caterina di anni 61
  40. Buffa Margherita anni 36
  41. Isetta Maddalena Caterina Anna di anni 42
  42. Berni Giovanna Marietta Assunta di anni 47
  43. Miffon Enrico di anni 60
  44. Pia Teresa Angela di anni 40
  45. Colloca Mattea di anni 43
  46. Giusto Paolo Giobatta di anni 53
  47. Toricelli Paola Pietra di anni 62
  48. Trapman Angiolina Rosa Maria di anni 25
  49. Trapman Gianpaolo di anni 3
  50. De Benedetti Annita di anni
  51. Silvestri Maddalena di anni 15
  52. Baldessari Stefano di anni 68
  53. Caboni Raimondo di anni 55
  54. Venturino Mansueto Mario di anni 46
  55. Assandri Donato Angelo di anni 53
  56. Minozzi Adelee di anni 38
  57. Martina Angela Maria di anni 50
  58. Olivieri Sebastiano Giulio di anni 44
  59. Gravano Emilio di anni 46
  60. Ghibaudo Giovanni Bernardo anni 58
  61. Raina Giulio Cesare di anni 32
  62. De Maestri Maria Ida Rosa di anni 55
  63. Porta Giuseppina di anni 39
  64. Sambarino Carlo di anni 28
  65. Bacchioni Argia di anni 33
  66. Lingua Alice di anni 4
  67. Varaldo Giuseppe Domenico di anni 54
  68. Podestà Metilde Maria di anni 52
  69. Pezza Aldo di anni 31
  70. Martino Rosa Eugenia anni 45
  71. Pugnetti Maria Pierina Rosa di anni 21
  72. Martino Margherita di anni 42
  73. Rosa Arturo Cesare Matteo di anni 74
  74. Rando Flavia di anni 43
  75. Rando Giuseppa di anni 33
  76. Ferri Guido di anni 81
  77. Cirone Angelo di anni 4
  78. De Salvo Maria Isabella Giuseppina di anni 45
  79. Araldi Maria di anni 53
  80. Lottero Ettore Mario Arturo anni 28
  81. Giusto Vincenzo di anni 50
  82. Inzaghi Martina di anni 51
  83. Giusto Teresa di anni 16
  84. Spirito Anna Battista Maddalena di anni 59
  85. Lottero Angela Maria Nicoletta di anni 33
  86. Mollea Maria Teresa di anni 58
  87. Lanza Carlo di anni 33
  88. Zunino Caterina di anni 44
  89. Patrone Mario Stefano di anni 14
  90. Patrone Giuliano Raffaele di anni 16
  91. Patrone Milena Caterina di anni 9
  92. Scavino Teresa Francesca di anni 65
  93. Curti Nicoletta di anni 45
  94. Filippi Francesco Gioacchino di anni 36
  95. Lottero Giuseppe Tommaso di anni 30
  96. Minuto Giuseppe Giovanni Mario di anni 43
  97. Tiglio Filomena di anni 71
  98. Bessone Giovanni Franco di anni 21
  99. Mazzoleni Dante Giovanni di anni 56
  100. Patrone Luigi Giulio anni 18
  101. Vercesi Angela Teresa anni 62
  102. Prefumo Anna Agostina Battistina di anni 25
  103. Gastaldi Michelina di anni 33
  104. Giusti Vittoria di anni 8
  105. Giusti Giovanni Davide di anni 6
  106. Marra Carmelo di anni 46
  107. Sacco Francesco Bernardo di anni 57
  108. Testa Maria Vincenza di anni 45
  109. Sacco Sergio Ignazio Lino di anni 13
  110. Schellino Giuseppe di anni 57
  111. Novelli Salvatore di anni 21
  112. Pate Giuseppe di anni 33
  113. Buffa Armando di anni 31
  114. Ferrini Giovenale di anni 67
  115. Campora Rosa di anni 47
  116. Rizzoglio Francesco di anni 62

Il Dopoguerra

Al posto delle case che si affacciavano sulla Calata Pietro Sbarbaro, che fungeva anche da strada, per rendere più comoda la circolazione dei veicoli, fu deciso di fare una sede stradale che non passava più sulla calata, e fu deciso di non recuperare nessuno dei vecchi edifici.

Così venne creata la odierna via Gramsci e lungo essa, tra il 1951 ed il 1956, nuovi edifici, secondo il giudizio dell’epoca: “ più consone alla vita moderna (più igieniche, meno umide e meglio illuminate dai raggi solari)” ma non furono salvaguardati edifici di importanza storica; si salvarono dalla demolizione solamente le torri dei Corsi e dei Riario che oggi si trovano sulla piazza Brandale, prima delle demolizioni in gran parte inglobate entro vecchi edifici. Fu ricostruito nell’immediato dopoguerra il mercato civico

Un altro edificio caratteristico della Calata, anche se di epoca più recente era il Palazzo della Camera di Commercio che inizialmente si pensava fosse andato distrutto dal bombardamento, ma secondo altre fonti che citano foto antecedenti il bombardamento, l’edificio sarebbe rimasto intatto e neanche danneggiato. Verrà invece demolito insieme al resto nel Dopoguerra.

Una rara immagine di Savona durane la guerra, del 25 dicembre 1944
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